Capita
tante volte di sentir dire quando si parla di sport di squadra la “nostra
forza è il gruppo”. Molte volte parafrasando una famosa canzone di Mina e
Alberto Lupo pensi siano solo parole parole parole, invece quando
conosci da vicino la realtà del Catania Warriors Paternò capisci che di
rose e violini non bisogna raccontarne ad altri, perché di
caramelle e passione si tratta…
…come
lo capisci? Soprattutto dalle piccole cose, ad esempio dal modo in cui due
protagonisti della stagione 2009 del baseball etneo ti raccontano il loro
incontro con il grande campione di calcio Andrea Pirlo. Lo fanno
punzecchiandosi a vicenda, solo come possono fare due compagni di viaggio
che vanno veramente d’accordo e che nel raccontarti di una foto ricordo con
un calciatore, non perdono occasione per dirti quanto siano fortunati a far
parte del gruppo del Catania Warriors Paternò. Professionalità e puntualità
alla base del successo.
Prima
domanda che ti fai: “che ci azzecca il calcio con il Baseball?” risposta
“non ci azzecca proprio niente”, però potrebbe anche cominciare a c’entrare
qualcosa se nel mezzo ci sono Giuseppe Corallo e Antonio Savasta. Il primo è
uno storico dirigente del CWP, responsabile della logistica, l’uomo che
organizza le trasferte per intenderci, quello con cui prendersela se
all’aeroporto le mazze vengono smarrite o vogliono lasciare a terra uno dei
tuoi atleti. Ma anche l’uomo in grado di organizzare 2 pullman di tifosi in
trasferta al Nord Italia al seguito dei Warriors con il tifo che diventa il
“dodicesimo uomo in campo”, tanto per tornare al calcio. Al secondo invece
messinese (eh si, forse ha questo piccolo difetto che quando deve dire 22
comincia a dire “ventidddduuuue”), che ha già assaporato il baseball che
conta quando è stato chiamato ad allenarsi all’Accademia di Tirrenia, basta
solo il soprannome Matrix per spaventare gli avversari quando con il
numero 83 si presenta a battere.
Veniamo
al racconto dell’incontro con Andrea Pirlo, campione del Milan, beccato al
check-in, dell’aeroporto di Milano, in una delle tante trasferte della
stagione 2009 del Catania Warriors Paternò.
“Andrea
Pirlo è un grandissimo campione è stato da subito molto disponibile”
sostengono entrambi.
“Io
sono milanista da sempre – aggiunge Corallo – per me è stata una grande
emozione poterlo incontrare anche se per pochi minuti, perché rappresenta
uno dei più grandi giocatori italiani di tutti i tempi, ha vinto tutto:
scudetti, coppe campioni, mondiali. Alla faccia del nostro Presidente
juventino”.
“Anche
io sono juventino, - dice Savasta - ma incontrare un grande campione come lo
è Andrea Pirlo, è sempre una grande emozione al di là della maglia che
veste. Mi è sembrato una bravissima persona, uno insomma che non si è
montato la testa nonostante il grande successo che ha ottenuto. Gli ho detto
gioco a baseball, ma ti ho comprato nel Fantacalcio”.
Perché
lo hai comprato al Fantacalcio?
“Perché
è un fantasista, un numero uno che segna rigori e punizioni”.
Però
quest’anno non ha segnato tanto…
“Si
infatti gli volevo dire sei scarsissimo, – aggiunge Antonio scherzando - mi
prendi sempre 5,5 nel Fantacalcio, però non mi è sembrato il caso”.
Giuseppe se sei milanista sfegatato perché hai fatto la foto con Pirlo
permettendo ad Antonio Savasta, juventino, di sporcare i colori rossoneri
della tua foto?
“Antonio si è infiltrato nella mia foto”, dice Giuseppe che aggiunge “noi
siamo un bel gruppo condividiamo tutto”.
“Veramente è Giuseppe che si è intrufolato nella foto che stavo facendo io”.
Risponde Antonio.
Avremmo bisogno di Pirlo per conoscere la verità, ma in
questo momento sarebbe un po’ difficile contattarlo in Sud Africa.
“Incontrare Pirlo è stato bello, ma avremmo preferito Manuela Arcuri”,
conclude Corallo con Savasta in completa sintonia che aggiunge “c’è stato un
allarme rosso su Manuela all’aeroporto, ma purtroppo era solo un falso
allarme”. Gli auguriamo allora di farlo realmente quest’incontro in una
delle prossime trasferte!!!
Infine
concludendo che “ci azzecca il calcio con il baseball?” La verità è questa:
avevamo una bella foto di Pirlo, che in quanto a bellezza Beckham non è , ma
per rubare una frase di Antonio, forte a Fantacalcio lo è davvero (Beh si,
anche e soprattutto nel calcio vero, quello giocato, la sua immagine che
corre felice dopo il rigore segnato da Grosso per festeggiare la vittoria ai
Mondiali del 2006 non ci abbandonerà mai), con i nostri due Warriors
e ci siamo voluti “inventare questo articolo”. Sperando di avervi tenuto
piacevolmente compagnia per 54 righe e più di 4000 battute.
Antonietta Licciardello
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